23 febbraio 2013

Mini Red Velvet....diversamente tollerante!

E' stato uno tra i dolci più difficili che mi sia capitato di fare e non perchè fosse "la mia prima volta" ma per la difficoltà nel reperire le basi!!!
Abito in un quartiere di Genova servito da decine (e non esagero!) di supermercati,farmacie,erboristerie e chi più ne ha più ne metta e non mi spiego come mai dopo aver girato sei supermercati ho scovato farina di riso e fecola certificate senza glutine solo in uno di questi,un discount per giunta (italiano)!
Riesco a spiegarmi un pò di più come mai il cacao della Venchi l'ho trovato solo in una "dolcetteria-gioielleria",sfuso,a due euro l'etto visto che certamente si può fare a meno del cacao in una torta:ehi,senti un pò,dico a te,celiaca,non pretanderai mica di soddisfare completamente il vizio della gola eh???Devi già essere felice di riuscire a fare un dolce senza troppe pretese!!!
Sul colorante invece mi sono dovuta arrendere:della Rebecchi ho trovato un'invasione di aromi ma niente altro mentre qui da me la Loconte (non so se è la stessa delle farine,in quel caso esiste anche qui|) pare che sia una strana bestia misteriosa assolutamente mai vista!!!   
Ho girato,dicevo,per sei supermercati e diversi negozi,drogherie,alimentari vari....Del resto,mi conosco,non avrei potuto accontentarmi di niente di meno,anche a rischio di rinunciare a questo MTC:questo perchè l'MTC non lo considero solo un allegro passatempo o simpatiche sfide ben congeniate:sono lezioni vere e proprie, sia di  cucina che di varia umanità e quello che ho imparato questo mese è che a mettersi anche solo per poche ore nei panni di un intollerante al glutine c'è da scontrarsi con un'arretratezza culturale,un menefreghismo diffuso e chissà quali interessi delle grandi industrie alimentari in proporzioni così vaste che ,se si potesse,si rinuncerebbe volentieri a priori.
Ma c'è chi non può rinunciare.
Il post di Stefania mi ha colpito molto e mi ha spinto a fare ricerche sul web,ad approfondire un pochino le scarse informazioni sulla celiachia che avevo distrattamente trattenuto nel mio cervellino fino a ieri e pensando e leggendo ho realizzato che io stessa conosco direttamente o indirettamente quattro persone che negli ultimi anni hanno scoperto di essere celiache:stili di vita,interessi,età diversissime ma una caratteristica le accomuna in questa condizione:il fatto di essere donne!
Eh già,perchè girando sul web ho imparato anche che "la celiachia è una condizione più frequente nelle donne che negli uomini".
Come dire....una triste quadratura del cerchio! 
Ad ogni modo,per venire alla ricetta:ho pensato che dopo tutta la fatica fatta per avere la base non potevo perdere altro tempo anche per la farcitura e rischiare la partecipazione quindi sono andata sul sicuro:riso,latte,uvetta,pinoli e polvere di liquirizia!A prova di .....diversamente tolleranti!!!!!
Un'ultima cosa:ho pensato che in questo caso non fosse tanto importante documentare con la fotografia i vari passaggi di lavorazione ma piuttosto certificare i certificati!!!Quindi troverete solo le foto del risultato finale ma prima di tutto ecco a voi in bella mostra i magnifici 4!!!


MINI RED VELVET CAKE A TUTTO RISO

Che cosa serve per la base:
(due tortiere da 20cm) 
60 gr di farina di riso Pedon
60 gr di fecola Pedon
30 gr di maizena
1/2 cuchiaino da the di sale
8 gr di cacao amaro Venchi
110 gr di burro a temperatura ambiente
300 gr di zucchero
3 uova medie codice 0
i semi di una bacca di vaniglia
240 ml di latte+1 cucchiaio di succo di limone (lasciati a riposo per una ventina di minuti)
1 cucchiaio di colorante rosso (Rebecchi,Loconte)
1 cucchiaio di aceto bianco
1 cucchiaino da the di bicarbonato
Che cosa serve per la farcitura:
25 gr di riso
200 ml di latte
15 gr di zucchero
15 gr di pinoli
15 gr di uvetta ammollata
1 chiodo di garofano
mezzo cucchiaino di polvere di liquirizia
200 ml di panna fresca da montare
2 cucchiai di zucchero a velo



 Come si fa la base:
Preriscaldate il forno a 175°.
In un recipiente mescolate farine,sale,cacao e semi di vaniglia.
In un altro sbattete il burro per un paio di minuti fino a renderlo soffice quindi aggiungete lo zucchero e sbattete per altri 3 minuti.
Aggiungete le uova una alla volta sbattendo bene dopo ogni aggiunta;mescolate il colorante al latte e limone quindi versate poco alla volta nel composto di burro alternando le polveri al latte iniziando e finendo con le farine.
In una tazza mescolate bicarbonato e aceto e versatelo subito nell'impasto mescolando bene con una spatola.
Imburrate due teglie da 20 cm a cospargetele di farina di riso.Versate metà composto in ciascuna delle due e fate cuocere a 175° per 40-45'.
Togliete dal forno e lasciate raffreddare un pò dentro alla teglia.
Togliete dalla teglia,lasciate raffreddare completamente,avvolgete nella pellicola trasparente e mettete in frigo per diverse ore (anche tutta la notte):in questo modo sarà più facile tagliarla e farcirla.


Come si fa la farcitura:
Portate ad ebollizione il latte in un pentolino,aggiungete il riso e il chiodo di garofano.
Mescolate per 5 minuti e aggiungete poi zucchero,uvetta e pinoli.Continuate a mescolare fino a che il riso sia stracotto (una mezz'oretta) aggiungendo acqua quando asciuga troppo.A metà cottura aggiungete la polvere di liquirizia.
A cottura ultimata il tutto deve essere bene asciutto.
Trasferite in una ciotola di ceramica e lasciate raffreddare bene,coperta da pellicola a contatto.
Montate a neve ferma la panna:mescolatene delicatamente metà al composto di riso e aggiungete qualche goccia di colorante rosso all'altra metà.
Montaggio:
Con un coppapasta tondo ricavate quattro dischi da ciascuna torta,cospargetene quattro con la farcitura e sovrapponete gli altri quattro. Decorate con la panna colorata.

6 commenti:

  1. Anch'io per la mia red velvet avevo pensato alla liquirizia per insaporire la farcitura, ma poi ho optato diversamente. Bella fatica, vero? Però poi è un piacere mangiarla! A presto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Andrea,bella fatica ma ancor più bella "lezione di vita"!.
      Grazie per essere passato

      Elimina
  2. "quello che ho imparato questo mese è che a mettersi anche solo per poche ore nei panni di un intollerante al glutine c'è da scontrarsi con un'arretratezza culturale,un menefreghismo diffuso e chissà quali interessi delle grandi industrie alimentari in proporzioni così vaste che ,se si potesse,si rinuncerebbe volentieri a priori". hai detto tutto- e non poteva esserci un modo migliore. La farina di riso cn la spiga sbarrata la trovi all'Ekom: io mi son svenata dal cartier sotto casa (ho speso quasi 4 euro, per mezzo kg di farina) e arrivata a casa ho constatato che non c'era nessun simbolo che la certificasse come senza glutine. E mi fermo qui, perchè, come dicevo, non potevi centrare meglio l'argomento della sfida.

    Sul fronte torta, grandissima! alla crema di riso non aveva pensato ancora nessuno - e dubito che lo faranno, visto che ormai la sfida è finita. Idea assolutamente grandiosa, che poi a me fa risuonare una serie di echi dell'infanzia, col riso e latte della nonna, e della giovinezza in terra britannica, dove il pudding di riso era una tappa obbligata, anche quando si dimenticavano di servirlo :-)
    La liquerizia è il tocco in più di una partecipazione da incorniciare. Bravissima!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Alessandra,grazie per il commento ma soprattutto per l'MTC....non finirò mai di dirvelo.
      Con immensa stima

      Elimina
  3. Sono celiaca ormai da 16 anni e adesso so bene dove andare a reperire gli ingredienti, ma so benissimo che non è così facile. Ti ammiro per la tenacia che hai dimostrato, per come hai descritto la cosa, per come ti sei messa nei nostri panni, e ce l'hai fatta... non è da tutti, ma forse questa è una delle caratteristiche che contraddistingue tutte le partecipanti all'MTC...

    Per la farcia ti dico che adoro la crema di riso. La prima volta l'ho assaggiata con le amarene e mi piacque tantissimo (fu fra i primi dolci che mi preparai perché era totalmente gluten free). Poi sperimentai e arrivai al tuo risultato, uvetta e pinoli, e il risultato mi piacque ancor di più. Quindi so benissimo ciò di cui parli e riesco ad immaginare bene il sapore. La liquirizia, però, è il tocco da maestra! Brava davvero!

    RispondiElimina
  4. Grazie Stefania,sono contenta di averti forse dato un piccolo spunto in più ch ti renderà meno pesante la tua condizione.
    Grazie ancora :-)

    RispondiElimina

Hanno detto