17 gennaio 2013

Di pici,di ricordi e di persone amate...



Sono genovese per parte di madre e genovese mista a basso piemontese per parte di padre.
Non lo dico con orgoglio,nè con campanilismo,nè con superbia:il destino mi ha dato questi natali e me li tengo;amo immensamente la mia città (sì,Genova-Genova!) ma non nascondo che se avessi una occasione sicura oggi come oggi prenderei figlia e compagno e fuggirei il più lontano possibile dall'Italia.
Ma questa è un'altra storia...
Dicevo, ho specificato la mia orgine solo per farvi capire il clima culinario che ho sempre respirato in casa fin da piccola e al quale non ho mai rinunciato nemmeno "da grande":in casa dei miei non mancava mai la farinata del "Gobbetto" di Caricamento,la focaccia ,il pesto fatto con il basilico di Prà (che qui a Genova trovi da tutti i "besagnini"),i ravioli con il tocco di carne o di funghi,le acciughe fritte o marinate,lo stoccafisso accomodato,la cima,il coniglio alla ligure,la torta pasqualina.
Che cosa c'entrano quindi i pici con i miei ricordi e con persone amate?

All'alba di un mattino d'autunno di 11,forse 12,anni fa partivamo per una "due-giorni-non-stop" in quel di Siena e dintorni perchè ci avevi finalmente convinti a seguirti almeno per una volta in una delle tue numerosissime trasferte blucerchiate,ricordi nonna?
E' stata la prima volta in cui ho visto le famose colline senesi....Beh,l'emozione è stata la stessa del mio primo viaggio in aereo:dopo una buona mezz'ora che si era già staccato da terra mi resi conto di aver tenuto la bocca spalancata per tutto il tempo!
Era d'autunno ma tutto era ancora così verde,così liscio,così pulito,così....incredibilmente "ondoso"!!!Sì,"ondosa" è l'aggettivo che ho dato a quella campagna perchè le sue dolcissime colline che si susseguono una dietro l'altra mi hanno subito fatto pensare a onde del mare in un quadro naif:precise,arrotondate,tranquillizzanti.
Rimanevo con la bocca spalancata e la faccia schiacciata al grande vetro del pullmann per godermi lo spettacolo mentre la meraviglia della Natura scorreva davanti ai miei occhi.
Durante quella gita ho rivisto con piacere Siena:ho il ricordo chiarissimo di un panino a pranzo con crudo e pecorino da fine del mondo,a cavalcioni di un muro che dava su una vallata spettacolare.
Abbiamo visitato anche posti nuovi:Petroio,Montalcino....
Ah,ricordi che cosa diavolo ci avevi convinto a portar via da Petroio?!?
Andammo a visitare una fabbrica di terrecotte....e con quale cuore negarti il piacere di regalarci un'anfora a due anse alta poco meno di un metro?!?!?Ovviamente anche tu ne comperasti una...Mamma mia che faticaccia al ritorno scaricarle dal pullmann (sotto un'acqua che il Cielo la mandava!!!),caricarle in macchina e poi riscaricarle ciascuna nelle nostre case!!!Maury ci ha amate immensamente in quei momenti!!!Ma poi si è ricreduto perchè la nostra l'abbiamo usata come portaombrelli "di lusso" per qualche anno.....fino a quando purtroppo Valentino (ndr:uno dei due gatti di casa) l'ha rovesciata e mandata in pezzi!
Nella tua invece avevi messo dei bei fiori finti a gambo lungo in mezzo ai quali spiccavano i girasoli,i tuoi fiori preferiti.Adesso è passata a me......
Alla sera avevamo cenato in un ristorante e dopo aver gustato vassoi e vassoi di crostini di pane con tante creme e sughi diversi avevo visto e assaggiato per la prima (e ultima!) volta in vita mia i pici:erano conditi con un sugo di carne ma non ricordo davvero di quale tipo.Ricordo che la cena fu da spettacolo!Tu eri radiosa e orgogliosa di esserci anche perchè era stato invitato anche un "vecchio" giocatore della Samp e tu,con occhi da "innamorata" non facevi altro che guardarlo e dire:"Ma com'è bello!Ma com'è bravo!"
Ti bastava dire o sentire "Sampdoria" e ti rilucevano gli occhi:tu "profumavi" Samp,la tua stessa casa era "inondata" di Samp e per te quelli blucerchiati erani "I colori più belli del mondo".


Il mio primo grosso-grasso-corto picio
Uno degli ultimi pici

Mentre formavo i pici mi sono resa conto che un "filo rosso" legava,ancora una volta,le due donne più importanti della mia vita:mia nonna e mia mamma.
Mia mamma faceva spessissimo gli gnocchi di patate al pesto e io non vedevo l'ora di aiutarla anche perchè in quei momenti mi entravano nella pancia (chissà come?!?!) quasi più gnocchi crudi che cotti!!!.
Allungando appunto con i palmi delle mani la pasta dei pici mi sono rivista nel gesto di almeno 30 anni fa mentre mia mamma ed io al tavolo in cucina prendevamo un pezzo di impasto,lo tiravamo in cilindri non troppo sottili per poi tagliarli in cilindretti e rigarli con la forchetta per formare gli gnocchi.
Questo gesto lontano mi è subito tornato alla mente perchè,sebbene io impasti abbastanza spesso,non ho mai più "tirato" la pasta in strisce con le mani:per tagliatelle e taglierini uso sempre l'Imperia,gli gnocchi non li ho praticamente mai più fatti perchè in casa mia non sono graditissimi e non mi sono mai cimentata in altri tipi di pasta lunga.
E' buffo che anche i pici siano riusciti a ricreare quel "filo rosso" che lega noi tre...un "filo rosso" che ci ha sempre legato...uno dei tanti "fili rossi" che solo io conosco e che loro due purtroppo non hanno mai saputo o voluto sapere di avere in comune.
E' stato bello fare i pici......e immaginare di avere accanto a me mia mamma e mia nonna finalmente insieme.


Con questa ricetta partecipo all'MTC di gennaio


Per la ricetta dei pici ho ricalcato pari-pari senza distaccarmi di un grammo la ricetta della Patty,quindi farina 00,farina di semola,olio,acqua e sale.
L'unica annotazione che posso aggiungere e che forse può essere utile ad altri è sul quel "q.b." di acqua:a me ne è servita esattamente la metà del peso delle farine (600gr di farine in totale,300 ml di acqua).
Per il condimento ho pensato a qualcosa che si allacciasse senza dubbio al territorio toscano (pecorino toscano e pinoli) e al fatto che si sta parlando di cucina "povera"quindi di ingredienti sempre presenti nelle case o di facile reperibilità e di basso costo e che possano essere utilizzati "a occhio".

IL CONDIMENTO DEI PICI DELLA TARTARUGA

Che cosa serve:
un bel pezzo di burro
una manciata abbondante di pinoli
alcuni rametti di maggiorana
un pezzo di pecorino toscano
un paio di cucchiai di panna fresca (anche no!Ma se ne avete in frigo un avanzo che non volete proprio buttare.....vedete voi!!!)



In una capiente padella antiaderente mettete a tostare i pinoli;aggiungete il pezzo di burro e fate sciogliere senza bruciare!Tenete da parte.
Fate cuocere i pici e nel frattempo pulite e tritate le foglioline di maggiorana.
Scolate i pici tenendo un pochino di acqua di cottura e versateli nella padella con il burro e i pinoli.Mescolate bene aggiungendo l'acqua di cottura,la maggiorana e la panna.
Mettete nei piatti da portata e distribuitevi sopra abbondanti scaglie di pecorino toscano.

5 commenti:

  1. e mi sono commossa... e belin, son genovese per parte di madre, genovese basso piemontese per parte di padre, son cresciuta a gnocchi al pesto, fatti con la nonna e la prima volta che sono andata a siena è stato per una trasferta. solo che era del Genoa. Ma qui, non fa differenza (solo qui, sia chiaro :-))

    Gioco d'anticipo- e dico alla Patty che questo è un condimento che può apprezzare fino in fondo solo chi lo ha assaggiato. Perchè è ligure nell'anima: sembra semplice, sembra grezzo: mentre in realtà, cela un tesoro di profumi, di sapori, di gusti e retrogusti che mettono in moto tutti i sensi. I nostri fili profuman sì di basilico, ma anche di persa, di maggiorana, che è un'erba che mettiamo dappertutto, l'unica capace di riportarci a casa, ovunque siamo- e di restituirci il calore dei ricordi di un tempo che non c'è più e che è staato capace di dare, ma anche di togliere.
    Grazie, cara, per aver condiviso con noi queste emozioni...

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  2. molto bello e intimo questo post e anche io condivido con te la voglia a volte di scappar dall'italia ma viviamo qi e c'è la dobbiamo tenere, interessante la tua ricetta
    mi inviti a pranzo?
    ciao ciao Ale

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  3. Cara Spina Rosa, ci credi che sono qui con il groppo in gola? E' assurdo, io lo so che la cucina ha questo potere magico di riportarci indietro nel tempo, di regalarci alcune emozioni così forti ed intense meglio e molto di più di una macchina del tempo. Eppure quando leggo racconti come il tuo, in cui ti garantisco mi ritrovo in tante sue parti, io non posso fare a meno di emozionarmi, di sentire la gola chiudersi. Grazie davvero per questo stupendo post e per questa magnifica ricetta nella sua semplicità, capace di farmi arrivare i suoi inebrianti profumi fin qua. Un fortissimo abbraccio, Pat

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  4. E io che sono Siciliana di origine e Lombarda solo per nascita, ma che amo alla follia la maggiorana che cosa dovrei dire?
    Che mi è piaciuto da matti il tuo post, tanto che ha fatto passare in secondo piano una ricetta che pure è un capolavoro di profumi e sapori e un canto d'amore a una Terra, quella Ligure, che merita ben altra notorietà.
    Grandissima!!!!

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  5. Alessandra,MammaPapera,Patty e Mapy,che dirvi?
    Dovrete farvi bastare un solo,semplice,sincero "grazie" per i vostri commenti così cari...
    Con tanta stima.

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Hanno detto